EASA: quali sono i “veri” limiti dei droni senza Marchio CE di Classe (C0, C1, …)

Oggi parliamo di LIMITED OPEN CATEGORY, ovvero quel che succederà realmente ai droni di oggi, sprovvisti del nuovo marchio CE di classe: quindi di tutti i droni già in nostro possesso, oppure di quelli che attualmente possiamo acquistare, compresi gli ultimi modelli lanciati sul mercato (ad esempio il DJI Mini 2).

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In questi mesi si è parlato in lungo e in largo di quelli che saranno i nuovi limiti delle Open Category EASA riguardanti gli APR (o meglio UAS) a partire dal 31 dicembre 2020.

A poco più di un mese dall’entrata in vigore di EASA vogliamo però approfondire alcuni aspetti interrogando la “vera fonte” delle informazioni, ovvero il regolamento e il sito web ufficiale EASA.

Tutti questi UAS, sprovvisti di marchio di classe EASA (C0, C1, C2, …), dovranno rispettare le precise indicazioni contenute nella sottostante tabella, che è reperibile sul sito EASA e dovranno seguire le sole indicazioni riguardanti le sottocategorie “open category” che sono suddivise in – A1, A2, A3 — le cui caratteristiche principali possono essere  riassunte in questo modo::

A1: sorvolo delle persone ma non degli assembramenti;
A2: volo vicino alle persone;
A3: volo distante dalle persone.

 

Ecco la tabella EASA x le LIMITED OPEN CATEGORY (Droni sprovvisti di Marchio di Classe):

 

Cosa si nota da questa tabella?

  1. Innanzitutto premettiamo che è la tabella su EASA ad indicarci che queste sono le regole da seguire per i droni sprovvisti di marchiatura di classe e che sarà valida per tutti i droni di oggi, senza marchio, fino all’1 gennaio 2023 (Since drones which are complaint with the EU regulation and bear a class identification label are expected to be available on the market only later, drones without a class identification label can be used as described in the below table, until January 1, 2023).
  2. Dalla tabella si nota subito che non sono previste Classi di suddivisione dei mezzi, ma le sole Sottocategorie A1, A2, A3 e la distinzione per PESO.
  3. Tutti i droni fino a 500gr. di peso potranno volare in A1 (fino a gennaio 2023), a meno di errori “grossolani” riportati nel sito dell’ente europeo, e per tutti questi droni, copresi gli autocostruiti fino a 250gr. SEMBRA NON ESSERE PREVISTO IL SORVOLO DIRETTO DELLE PERSONE NON COINVOLTE (se dovesse inaspettatamente accadere è necessario minimizzare il rischio, allontanandosi).
  4. I droni nella sottocategoria A2 (<2kg) dovranno stare ad almeno 50mt di distanza orizzontale dalle persone, ma non vi è limite apparente della possibilità d’uso in ambito urbano (oltre ai limiti imposti dalla A1).
  5. Tutti gli altri droni, fino a 25Kg di peso, saranno in A3, e dovranno volare ad almento 150mt dalle aree urbane e lontano dalle persone (non è indicato quanto ma si andrà ad ereditare almeno la distanza di 50mt della sottocategoria precedente e ai limiti imposti nella A1).

 

Questo cosa significa?

Ribadiamo: “a meno di errori grossolani riportati nella tabella sul sito EASA”, sembrerebbe non esserci nessun vero “vantaggio” per i droni di peso inferiore a 250gr, sprovvisti di marchio C0, riguardo al sorvolo delle persone non coinvolte, dai dati indicati in tabella il DJI Mini 2 o il Mavic Mini  hanno le stesse limitazioni dei droni fino a 500gr di peso, come il buon vecchio Mavic Air (430gr), il Parrot Anafi (320gr.), il DJI Spark (300gr) e pochi altri droni “datati”. Gli unici vantaggi indicati dei 250ini sembrano essere circoscritti al fatto di non dover necessariamente conseguire il patentino e di poter essere pilotati anche da ragazzini sotto i 16 anni (entrambe “brutte” cose, in termini di sicurezza generale, a parer nostro…).

Il Mavic Mini / Mini 2″ puoi volare dunque anche sulle persone non coinvolte? Dalla tabella si può dedurre che potrebbe non essere esattamente così! Infatti, da come si può notare nella seconda tabella (pubblicata sempre su EASA appena sotto), tale prerogativa è possibile, ma sembra con i soli droni provvisti di marchio di classe C0, marchio che ad oggi non è ancora stato apposto ai piccolini di casa DJI.

Ovvero: “Once drones with a class identification label from C0 to C4 are available on the market, you can operate them as described in the table below:” (Una volta che i droni con un’etichetta di identificazione di classe da C0 a C4 saranno disponibili sul mercato, sarà possibile operare come descritto nella tabella seguente:)

Tabella EASA x le OPEN CATEGORY (Droni con Marchio di Classe)

 

Solo i droni < 250gr con marchio C0 potranno realmente sorvolare le persone non coinvolte?

APPROFONDIMENTO: Per comprendere se sia possibile utilizzare anche i 250ini sprovvisti di marchio C0, da gennaio 2021, in A1 sorvolando direttamente anche le persone non informate, è necessario interpretare bene alcuni punti del prossimo regolamento EU 947, esattamente all’Articolo 20a e nei paragrafi 2 e 5b dell’Allegato A:

Allegato “A” – UAS.OPEN.020 Operazioni UAS nella sottocategoria A1 >>

  • paragrafo 2: nel caso di un aeromobile senza equipaggio di cui al paragrafo 5, lettere a), b) e c), le operazioni devono essere effettuate in modo tale che il pilota remoto consenta all’aeromobile senza equipaggio di sorvolare persone non coinvolte, ma mai di sorvolare assembramenti di persone;
  • paragrafo 5 lettera b): le operazioni devono essere effettuate con aeromobili senza equipaggio che: soddisfano i requisiti di cui all’articolo 20, lettera a);
  • Articolo 20 – Disposizioni particolari concernenti l’uso di determinati UAS nella categoria «aperta»: I tipi di UAS ai sensi della decisione n. 768/2008/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (9), che non sono conformi al regolamento delegato (UE) 2019/945 e che non sono costruiti da privati, possono continuare ad essere utilizzati alle seguenti condizioni, qualora siano immessi sul mercato prima del 1o luglio 2022:
    lettera a) nella sottocategoria A1, come definita nella parte A dell’allegato, a condizione che l’aeromobile senza equipaggio abbia una massa massima al decollo inferiore a 250g, compreso il carico utile;

Il regolamento, che è sicuramente la fonte VERA delle informazioni, permette il sorvolo anche delle persone non coinvolte con i droni di peso < 250gr sprovvisti di marchio C0, già a partire dal 31/12/2020; è indubbio che la tabella presente sul sito di EASA presenti dunque indicazioni errate e potenzialmente fuorvianti, che possono trarre in inganno se non si approfondiscono nel dettaglio tutti i punti del nuovo regolamento. Fortunatamente, dal punto di vista della sicurezza, l’errore riportato in tabella 1 inserisce un’eventuale restrizione al sorvolo, e non il contrario.

Ci auguriamo comunque che EASA, per completa chiarezza d’informazione, sistemi in modo inequivocabile i dati esposti, indicando che tale restrizione è valida per gli UAS di peso maggiore di 250gr e fino a 500gr (sprovvisti di marchio di classe, nel periodo transitorio).

Ci siamo permessi di editare la tabella secondo quanto indicato effettivamente nel regolamento EASA, evidenziando in rosso come dovrebbero essere esposti i dati riferti agli UAS < 250gr.

 

Rimangono in sospeso alcuni di dubbi riguardo il sorvolo delle persone non coinvolte in generale…

  1. Cosa intende EASA esattamente per “SORVOLO”? Non è indicata una distanza in metri, assumiamo il sorvolo come lo stazionamento o il passaggio esattamente sopra la testa delle persone non coinvolte, che di fatto “non è previsto” con i futuri UAS C1 e con gli attuali APR > 250gr < 500gr.
  2. Non era più semplice e chiaro inserire un valore in metri sulla distanza permessa? Ad esempio: Zero metri di distanza per i A1C0, 2/3 metri per i A1C1, 50mt per gli A3 etc…?
  3. In caso di contestazione da parte delle autorità di controllo e di pubblica sicurezza, come potremo far valere le nostre ragioni e dimostrare che stavamo solo passando vicino e non sorvolando le persone?
  4. Le autorità di controllo su territorio (vigili urbani, polizia, etc…) saranno informati a dovere riguardo alle nuove disposizioni del regolamento e delle open category?

🙂

 

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