Il final countdown per l’entrata in vigore effettiva del nuovo regolamento Europeo UAS è ormai agli sgoccioli; EASA negli scorsi giorni ha tenuto due importanti e chiari webinar online con L’Ing. Natale di Rubbo, dove sono state illustrate molto bene tutte le nuove disposizioni del regolamento e risposto a tante domande interessanti, da parte degli utenti, sull’utilizzo dei droni nelle open category e nelle specific (purtroppo solo in inglese…)
Ma il 31/12/2020 sarà il giorno esatto con cui si potrà volare realmente con le stesse regole in tutta Europa?
In Italia, siamo in attesa di leggere il nuovo Micro-Regolamento ENAC, annunciato dall’ing. Veccia a Roma Drone Webinar Channel, con il quale ENAC interverrà a mettere il punto su alcuni aspetti non trattati dalla normativa europea (salvo sorprese verranno puntualizzati aspetti assicurativi, lato registrazioni APR / Operatore, ecc…). Non è ancora noto quali saranno le disposizioni nazionali per ottenere l’attestato A2 e cosa accadrà di preciso ai QRCode.
Confrontandoci con operatori esteri, fa cui piloti, professionisti e formatori, abbiamo scoperto che anche in altri paesi la situazione spesso non è ancora ben definita, oppure gli Enti nazionali hanno posto regole interne che renderanno un po’ più difficile operare ovunque, nei paesi EASA, fidandosi del solo regolamento Europeo.
SVIZZERA
E’ notizia fresca del rinvio dell’attuazione del regolamento EASA a “data da destinarsi” per problematiche inerenti la richiesta da parte del Paese elvetico di continuare a normare l’aeromodellismo con regole interne. Rimarrà quindi in vigore l’attuale regolamento federale svizzero, fino a nuove disposizioni.
SPAGNA
Dalle informazioni che abbiamo ottenuto da piloti professionali e formatori, anche qui, come in Italia, si attende la delibera di un “Real decreto RPAS” che affiancherà il regolamento EASA, per assurdo sembrerebbe che l’Ente nazionale iberico, AESA, sia orientato a intervenire in maniera massiccia su alcuni punti, come ad esempio permettere l’utilizzo da subito dei legacy drone in A1 fino a 900gr di peso, favorendo ad esempio il Mavic Air 2 in scenari urbani… cosa che abbiamo ribadito sembrarci molto strana visto che teoricamente si potrebbero inserire limitazioni ad EASA e non alleggerimenti…
UK
Le informazioni che ci sono arrivate dal Regno Unito, da documenti CAA (https://publicapps.caa.co.uk/docs/33/CAP722%20Edition8(p).pdf), vanno invece in senso opposto rispetto alle intenzioni spagnole, ovvero i legacy drone potranno operare in A1 limited (fino al 2023) se di peso inferiore a 500gr, come indicato da EASA, ma previo superamento del test teorico previsto per la categoria A2: Remote Pilot Competence Requirements -> A1 Transitional -> A2 CofC
FRANCIA
E’ noto da tempo che il Paese d’oltralpe ha reso obbligatorio l’uso del transponder (ID Elettronico) per tutti gli UAS > 800gr.
OLANDA (Aggiornamento)
La situazione dei Paesi Bassi è forse una delle peggiori riguardo l’approccio dell’Ente Nazionale Olandese al regolamento EASA, è infatti uscita una bozza del regolamento nazionale che impone molte restrizioni ad EASA, soprattutto imponendo vincoli di distanza minima (75 o 150mt) da strade, infrastrutture, ferrovie e aree sensbili (Vitali) e divieto di volo in Open all’interno dei CTR; anche dal punto di vista della registrazione è stata proposta una registrazione annuale per singolo drone, oltre all’operatore, che non sarà gratuita. Fiumi di commenti alla bozza sono arrivati da operatori e aziende interessate, che sostanzialmente ritengono molto penalizzanti le proposte fatte, ritenute troppo limitanti per l’operatività nelle Open Category all’interno di zone abitate ed in zone rurali che ricadono in CTR. Commenti negativi anche all’imposizione di costi di gestione macchine annuali, ritenuti inutili ai fini della sicurezza. Si rimane in attesa della pubblicazione finale di un regolamento nazionale che si discosta molto dai dettami di quello Europeo.
Questo è solo un piccolo resoconto di ciò che ci sta succedendo attorno, avendo marginalmente approfondito alcune normative degli Enti esteri ed essendoci confrontati con appassionati e professionisti di altri paesi; sicuramente ci saranno decine di altri aspetti che dovranno essere approfonditi, sia quando necessiteremo di utilizzare il nostro drone all’estero, sia quando un utente estero vorrà volare in Italia (a tal proposito uno straniero dovrà dotarsi di QRCode per operare in Italia???)
Speriamo che l’anno prossimo porti CHIAREZZA e SAGGEZZA, al fine di poter operare con consapevolezza delle norme ed in sicurezza in tutta Europa: i presupposti non sono molto buoni se ognuno rema dalla propria parte o cerca di tutelare solo i propri interessi.
Se qualcuno ha informazioni riguardo particolari disposizioni da parte di altri enti esteri ce lo faccia sapere utilizzando il form Contatti!!!
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)