ROMA DRONE – RDWC confronto con EASA, ENAC e D-FLIGHT

Terza puntata del webinar di Roma Drone Webinar Channel dedicata allo slittamento dell'applicazione del regolamento droni EU al 2021 con importanti interventi di EASA, ENAC, D-Flight e di esperti del settore APR.

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Oggi è andato online il webinar che ha messo a confronto i massimi responsabili normativi nazionali e europei sul tema slittamento del regolamento europeo sui droni, facciamo un riassunto, in particolare delle parti che riguardano l’impiego ricreativo degli APR.

Il primo a parlare è stato l’Ing. Natale Rubbo di EASA, che ha spiegato che il regolamento ha subito uno slittamento a causa della mancato allineamento di alcuni stati membri alle richieste di EASA (causa COVID ’19), questo soprattutto riguardo all’indisponibilità dei sistemi di registrazione degli operatori (che è un punto chiave per EASA differente dalla registrazione dell’APR richiesto in Italia). Si tratta di una traslazione di 6 mesi di tutto, senza alcuna modifica sostanziale soprattutto per quel che riguarda le future Open Category.

E’ interventuo poi l’Ing. Sebastiano Veccia (ENAC) che ha dichiarato di essere contento riguardo lo slittamento di EASA perché questo implica aver più tempo per continuare a sviluppare quanto già si è già fatto in termini di “avvicinamento” (in verità molto marginale) con l’Ed. 3 del regolamento, ENAC è anche relativamente contenta di essere in futuro così “liberata” dall’incombenza di normare l’impiego dei droni. Per quel che riguarda l’esame è stato ribadito che si pagherà prima e si avrannoa a disposizione 4 tentativi (non 6 come avevamo precedentemente intuito). E allo studio anche un confronto con ANIA per un allineamento delle polizze assicurative, con reintroduzione dei massimali di copertura legati al peso o alle categorie EASA

Durante l’intervento dell’Ing. Baldoni (D-Flight) è stato ribadito che l’Azienda non ha una funzione di carattere normativo, ma svolge funzioni per “servizi aggiuntivi e integrati” nel mondo dei droni, soprattutto per quel che riguarda le future applicazioni ed erogazioni dei servizi U-SPACE ecc… In questa prima fase (su incarico di ENAC) si sono sviluppati i servizi di registrazione operatori SAPR e attivare gli obblighi legati al QRCode (interpretandolo più come ID elettronico  “transponder”, come aveva fatto intendere lo stesso Veccia in un’intervista di alcuni mesi fa). Si è sviluppato poi la Drone operation Area, servizio non obbligatorio, sperimentale, per rendere visibile la propria posizione più per ragioni di sicurezza, nel rispetto della privacy (non sarà quindi un surrogato del trasponder). E’ stato dichiarato che sarà presto pronta anche un’APP D-Flight per IOS e Android —- D-Flight è stato ribadito essere una Società e non un ENTE, con chiari intenti commerciali, per la quale il focus è essere un player interessato soprattutto a trovare il suo “spazio” all’interno del mondo legato alle applicazioni future, allo U-Space e all’integrazione del volo autonomo. I servizi per i quali è stata chiamata in causa da ENAC, risultano quindi essere stati chiaramente messi in secondo piano e hanno un’interesse strategico molto limitato (giustamente) in un’ottica “commerciale” nazionale e internazionale, molto più ampia.

 

 

Si è passato poi alle domande:

Danilo Scarato (Quadricottero News):
– Cosa accadrà al TRANSPONDER (Identificazione Elettronica) il cui obbligo dovrebbe scattare a giorni?
Ing. Veccia ENAC: Verrà spostato di almeno 6 mesi. Presto verrà pubblicata una nota apposita da ENAC (non vengono rilasciate indicazioni riguardanti la tecnologia futura che dovrà essere realizzata)

– Ci sarà possibilità della retroattività della marcatura C1 per alcuni droni già sul mercato (es. Mavic Air 2)?
Ing. Di Rubbo EASA: PER EASA CIO’ NON E’ POSSIBILE! (ndr. Quindi l’Air 2 rimarrà per sempre in A3)

– Sorvolo spiaggie vietato dall’1/06 – 30/09 secondo le regole RAIT vale anche per i droni?
Ing. Veccia ENAC: Quando è nato il RAIT non si pensava sicuramente ai droni, faremo un approfondimento per valutare se consentire un eventuale emendamento.

– Registrazione con QRCode sul drone x ENAC vs. Registrazione Operatore per EASA…?
Ing. Baldoni D-FLIGHT:  La registrazione dell’operatore è già attiva e prevista, in linea con il regolamento europeo. Il QRCode rappresenta la soluzione elettronica (quindi più simile agli obblighi legati al transponder) che associa univocamente operatore e apr (ndr. quindi potrebbe essere semplicemente intesa come una TASSA tutta italiana che poco a che fare con il regolamento Europeo)

Ing. Fanelli (AOPA Italia):
– Dove si può. o non si può volare concretamente? E’ sufficiente consultare le mappe D-Flight o le informazioni riportate vanno integrate dalle RAIT, AIP, ciclo AIRAC ecc…? Di chi è la responsabilità per pubblicazione di dati incongruenti?
Ing. Baldoni D-FLIGHT: D-Flight pubblica zone su indicazione di ENAC (via AIP Enav), ma viene anche dichiarato che il sistema è molto “fluido” e quindi difficilmente sarà mai allineato in tempo reale, si sta cercando di migliorare ma è buona norma che il pilota provveda ad informarsi sul posto con le autorità locali (ndr. quindi ogni indicazione riportata su D-Flight a questo punto diventa solo di puro carattere “informativo”?) – Interviene l’Avv. Pierallini che fa notare che dal punto di vista legale se vi sono pubblicazioni “non chiare” su portali istituzionali deputati ufficialmente a fornire tale informazione, dal punto di vista della responsabilità civile (e assicurazione) è un buco normativo che va assolutamente definito e la responsabilità non può essere rimbalzata da un’ente all’altro (ENAC – D-FLIGHT) soprattutto in caso di incidenti gravi. (ndr. Come si può ceercare di operare in maniera chiara in questa situazione?)

– Sorvolo di parchi, solo pochi sono pubblicati in AIP… sono tutti vietati o solo quelli pubblicati?
Ing. Veccia ENAC: Se Parco NAZIONALE, divieto di sorvolo intrinseco, anche se non pubblicato; Per gli “Altri Parchi” NON C’E’ DIVIETO SCRITTO ma va richiesta autorizzazione all’ente parco (ndr. anche in questo caso ci sembra troppo semplicistico lasciare l’interpretazione della tipologia di parco, dei confini, ecc… ad un pilota di drone, magari semplicemente ricreativo).

Marco Robustini: ci sarà una rimodulazione delle sanzioni amministrative legate ai droni (troppo elevate e smisurate)?
Ing Di Rubbo: non è compito di EASA — Ing. Veccia: Sarà possibile rivederle e rimodularle ma sarà cura del pilota doversi informare sulle normative nazionali e rispondere nel caso queste vengano violate, al di là dell’importo della sanzione applicata.

Massimiliano Barbaro: Per EASA con assicurazione ludica si potrà svolgere anche lavoro professionale (unificando uso ludico e professionale)?
Ing Di Rubbo: Per regolamento EUROPEO l’obbligo assicurativo sarà solo per droni da +20Kg, l’obbligo su droni più leggeri sarà a discrezione dei singoli stati (ndr: Enac e altri altri non aggiungono nulla…)

 

Riassumendo:
sicuramente un po’ di impegno da parte di tutti c’è stato, il settore è in evoluzione e sta crescendo, sono stati ammesse alcune mancanze, disfunzioni ed errori, corretti o in correzione, pensiamo sia molto spiacevole scoprire soprattutto che le Mappe D-Flight non danno alcuna certezza sul poter operare in maniera certa in determinate zone (ndr. è l’operatore che si deve informare con gli enti locali, con i parchi, ecc… ?!?!).

Tante domande rimangono purtroppo mediamente soddisfatte, ci sono state alcune aperture e chiarimenti: 4 tentativi per l’esame online, slittamento dell’obbligo di transponder di 6 mesi, impegno a rivedere RAIT per i droni sulle spiagge l’estate e a rimodulare un impianto sanzionatorio smisurato, chiarimenti sulla non retroattività delle classi C1 europee, ecc… Da qui ad EASA ora mancano poco più di 6 mesi, speriamo che in questo tempo ci sia la volontà di sistemare quanto va ancora sistemato e di migliorare quanto è migliarabile, soprattutto in termini di “buonsenso”.

 

La versione integrale del webinar è disponibile pubblicamente su facebook: https://www.facebook.com/watch/live/?v=579362542781740&ref=watch_permalink

 

 

 

 

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