In questo ultimo periodo si è discusso molto sugli attestati A2 e sulle diverse modalità per poterli conseguire in Italia, attraverso un esame “Proctored” svolto in presenza presso un’Entità Riconosciuta (ex Scuole di Volo) oppure all’estero, comodamente on-line da casa, risparmiando qualcosa anche sui costi.
Tante polemiche ed interpretazioni delle attuali normative EASA, in evoluzione, molto alimentate dall’ultimo comunicato ENAC (poi parzialmente rivisto) che impone di fatto il riconoscimento in Italia dei soli attestati con determinati layout, ai quali non tutte le NAA sono attualmente allineate.
Ma con un attestato A2 possiamo veramente volare in città?
Da quanto viene riportato nel regolamento europeo sembra chiaro che i piloti che sono in possesso del “patentino A2” possano operare anche in ambiente urbano, dove non vi sono limitazioni geografiche, con droni Legacy fino a 2Kg di peso, oppure fino a 4Kg con droni marchiati C2 (che non esistono ancora). Oltre alle classiche imposizioni date da VLOS e dal non sorvolare assembramenti di persone bisogna ricordare che con l’A2:
E’ necessario mantenere una distanza orizzontale minima di 50mt dalle persone (che scenderà fino a 5mt per i droni con marcatura a velocità limitata).
E’ necessario rispettare la regola 1:1, ovvero, la distanza orizzontale deve essere aumentata con l’aumentare dell’altezza di volo (ad esempio, se si vola ad un altezza di 80mt bisogna mantenersi a minimo 80mt di distanza orizzontale dalle persone).
Tutto qui? Non proprio…
Da una delle ultime FAQ pubblicate su sito di di ENAC si legge testualmente:
“Operando in Categoria Aperta, le operazioni non devono essere condotte vicino o sopra strade o ferrovie poichè in quell’area saranno presenti persone non coinvolte. L’unica eccezione è nella sottocategoria A1 ma limitata ai droni con peso sotto 250 g o con marcatura C0 poichè, secondo la UAS.OPEN.020(2), soltanto questi droni possono sorvolare persone non coinvolte purchè non vi sia assembramento di persone. Si tenga comunque presente che strade ad alto traffico (come un’autostrada) possono essere considerate equivalenti ad assembramenti di persone e quindi non sarà consentita alcuna operazione di droni di categoria aperta su di esse.”
“Operando in Categoria Aperta, le operazioni non devono essere condotte vicino o sopra strade o ferrovie poichè in quell’area saranno presenti persone non coinvolte. L’unica eccezione è nella sottocategoria A1 ma limitata ai droni con peso sotto 250 g o con marcatura C0 poichè, secondo la UAS.OPEN.020(2), soltanto questi droni possono sorvolare persone non coinvolte purchè non vi sia assembramento di persone. Si tenga comunque presente che strade ad alto traffico (come un’autostrada) possono essere considerate equivalenti ad assembramenti di persone e quindi non sarà consentita alcuna operazione di droni di categoria aperta su di esse.”
Quindi anche con Attestato A2, in “scenario urbano” dobbiamo mantenerci a minimo 50mt di distanza da persone non coinvolte ed inoltre dobbiamo evitare di sorvolare strade e ferrovie…
Operativamente parlando è praticamente impossibile soddisfare entrambi i requisiti in ambiente cittadino, oltretutto questo vale sia per i droni di categoria “A2”, ma anche per i droni di categoria “A1” (ad oggi fino a 500gr.), escludendo di fatto i soli < 250gr.
Nella corsa all’A2 va considerato bene anche questo aspetto; sicuramente con l’avvento dei droni marchiati C1 e C2 le operazioni con questi “nuovi” limiti saranno un po’ più agevoli (in virtù della minore distanza da tenere dalle persone non coinvolte) ma fondamentalmente, con l’imposizione di non sorvolare o avvicinarsi a strade (tutte?!? sempre?!?) il connubio “drone leggero > uso in città” sembra ormai imprescindibile…
Fortunatamente il comparto dei droni “mini” (e nano) si sta molto evolvendo dal punto di vista tecnico, avvicinando di molto la qualità e le prestazioni dei droni più grandi e pesanti.
Il nostro consiglio rimane cumunque quello usare sempre il buonsenso e limitare l’uso degli UAS in città, se è non strettamente necessario, soprattutto in ambienti urbani con presenza di persone, anche con un drone leggero. Al di là delle interpretazioni del regolamento e delle faq di Enac, il fattore di rischio dovuto a qualsiasi inconveniente che si possa verificare è sensibilmente più rilevante e in caso di guasto, malfunzionamento o errore umano, la possibilità di finire addosso a qualcuno o qualcosa è molto alta!
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